Il fiume delta quando incontra il Mar Adriatico crea un amplissimo delta che si sviluppa praticamente da sotto Venezia fino a Comacchio tra le province di Rovigo e Ferrara. In base alla sua portata, il delta del Po cambia in continuazione facendo emergere e sommergendo isole di sabbia. Oggi si possono organizzare bellissime escursioni delta del Po per andare a scoprire questa meraviglia naturale e osservare non solo la splendida e particolare flora che si sviluppa qui, ma anche una ricca fauna.
Tuttavia negli ultimi anni questo prezioso habitat naturale per tantissime specie di uccelli acquatici e non solo, è sempre più in pericolo. I fattori che hanno messo in difficoltà questo ambiente sono molteplici tra cui anche i continui prelievi per irrigare i campi che si sviluppano nella pianura padana. Tuttavia, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata sicuramente la siccità è il clima piuttosto caldo e secco che si protrae anche nella stagione autunnale. Questo problema causa una risalita del cuneo salino mettendo a rischio gli habitat naturali ma anche attività quali le risaie e l’allevamento di vongole, cozze e mitili.
La risalita dell’acqua del Mar Adriatico pone un problema ambientale molto grave perché le piante abituate a cresce nell’acqua dolce del fiume stanno morendo a causa dell’aumento della percentuale di sale. Tutti i corsi secondari che si sviluppano si sono prosciugati andando a ridurre tutte le zone umide in cui vivono e trovano riparo uccelli ma soprattutto anfibi.
L’Ecosistema è protetto dal Parco del delta del Po è una ricchezza della biodiversità ma tutto dipende dalle condizioni di salute del grande fiume che, come tutti gli altri corsi d’acqua italiane, sta vivendo un periodo di grossa crisi. Le temperature che restano alte e la mancanza di precipitazioni e neve fa venir meno tutto quel sistema di approccio approvvigionamento che alimenta il fiume Po. La riduzione dei ghiacciai e del manto nevoso perenne sul Monviso da dove nasce il fiume Po provoca una catena di eventi che non fa altro che ridurre il fiume in secca tanto che ad oggi il cuneo salino è risalita all’incirca di 38 km.