Quante volte vi sarà capitato di salire in auto (vostra o di un amico), vedere davanti a voi un gatto nero che attraversa la strada e (sentir) dire: “fermiamoci, è meglio non proseguire adesso e aspettare che passi qualcun altro”, moltissime volte probabilmente. Se non vi è mai capitato, vi sarà però successo di vedere all’interno di alcuni veicoli determinati oggetti tenuti, generalmente, per scaramanzia.

Ecco, noi italiani siamo molto scaramantici, delle volte, e questo ci porta ad avere sempre con noi, soprattutto quando percorriamo strade in auto, un portafortuna o un oggetto che scongiuri l’evenienza di possibili eventi negativi. Quali sono, però, quelli più usati?

Vediamolo nel dettaglio nei prossimi paragrafi.

Scaramanzia in auto: i portafortuna più utilizzati dagli italiani

Venerdì 17 non si organizzano eventi particolari. Si sa, questo giorno è ormai designato per essere sfortunato. Passare sotto le scale è fattore di possibili eventi negativi in arrivo, così come il gatto nero che attraversa la strada. La scaramanzia degli italiani arriva da ogni parte, anche in auto.

Questo è il motivo per cui molti decidono di tenere all’interno della propria vettura un portafortuna che elimini ogni possibilità di incorrere verso episodi malcapitati.

Sicuramente, se si decidesse di usufruire del noleggio auto a lungo termine, molti avrebbero la possibilità di non sussultare a ogni lampo, parcheggio eccessivamente stretto o possibili altre situazioni tipiche è portato ad affrontare, dato che una simile soluzione fornisce assistenza e un’adeguata assicurazione sui danni.

Nonostante ciò, comunque, la presenza di amuleti sembra proprio essere un fattore che accomuna numerosi italiani.

Secondo diversi studi, infatti, l’oggetto più scelto dagli scaramantici per scongiurare la sfortuna in auto è il corno rosso, che molto spesso viene posto come pendente proprio sullo specchietto retrovisore. Questo oggetto, non a caso, è il portafortuna più famoso di Napoli, che si pensa sia efficace proprio contro il malocchio e la iettatura.

A seguire vengono scelti come amuleti: il quadrifoglio (essendo raro, chi lo trova viene considerato baciato dalla fortuna); la coccinella (il colore scarlatto che la contraddistingue è simbolo di destino fortunato); il ferro di cavallo (il quale per essere davvero un portafortuna deve essere appeso, per tradizione, con le estremità in alto); i dadi (strumenti attraverso cui, nel gioco, è possibile vincere e quindi avere fortuna); l’elefante con la proboscide in su (animale sacro in India e considerato fortunato per tutte le qualità che possiede: tra cui forza e salute).

Si tratta di oggetti da loro tutti diversi, ma con un unico significato: scongiurare tutte le sfortune.

Perché gli italiani sono così scaramantici?

Dire il contrario sarebbe impensabile, circa la metà (se non di più) della popolazione italiana è scaramantica. Perché?

Diciamo che le origini della scaramanzia sono molto antiche. Anche io nostri più passati antenati lo erano e collegavano a particolari eventi naturali previsioni di buona o cattiva sorte. Va però detto che la “superstizione” per come la intendiamo noi oggi si è diffusa intorno al 500 o 600. La sua origine si pensa sia legata ad antiche religioni pagane, come il culto dei morti e dei demoni e che sia stata alimentata dalla Chiesa cattolica, che ha insegnato alle persone a temere le forze oscure e a contrastarle attraverso la preghiera e i rituali religiosi in grado di placare le forze soprannaturali che minacciano di causare dolore o di far del male.

Erano gli stessi Italici che offrivano sacrifici e preghiere per placare gli spiriti, in quanto praticando una religione animista, credevano che gli spiriti abitassero negli oggetti della natura e che questi, essendo capricciosi e pericolosi, potessero influenzare il corso degli eventi.

Essendo l’Italia un paese molto cattolico, quindi, non è difficile intuire il motivo per cui molti nostri compaesani tendano ad essere così scaramantici.

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